RICORSO IN ABF RESPINTO

Hai presentato un ricorso all’ABF ed è stato respinto?

NON TI ARRENDERE!

PUOI VINCERE CON NOI!

Grazie alla nostra tenacia e determinazione stiamo portando avanti i contenziosi che hanno avuto un esito negativo in ABF. I risultati ci stanno premiando!!

Verifichiamo se il tuo caso ha le caratteristiche per essere gestito con una causa giudiziaria e, se ci sono i presupposti, avviamo un’azione legale che ti farĂ  ottenere il rimborso che ti spetta.

Di particolare interesse per il nostro staff sono i ricorsi respinti aventi ad oggetto:

  • L’errata indicazione del TAEG nei prestiti personali;
  • L’errata indicazione del TAEG nelle carte di credito revolving;
  • L’usura nelle cessioni del quinto dello stipendio.

Perché affidarti a noi?

Perché la nostra particolare competenza e conoscenza del credito al consumo ci permette di capire se il ricorso ABF è stato respinto con un fondamento giuridico condivisibile oppure no.

Infatti il tuo ricorso potrebbe non essere stato accolto a causa di un “orientamento seriale” adottato dall’ABF, come ad esempio accade per i casi di TAEG errato o di usura dei prestiti personali e delle cessioni del quinto dello stipendio.

Come prima cosa devi sapere che dinnanzi ad un Giudice ordinario, la decisione ABF non è mai vincolante. Anzi, il giudice è tenuto a conformarsi alla giurisprudenza interpretativa  che, di fatto, ha emanato dei principi giuridici che confutano e smentiscono le posizioni assunte dall’ABF, in numerose occasioni.

Ad esempio, per i ricorsi respinti aventi ad oggetto l’usura rilevata nei contratti di cessione del quinto dello stipendio, la Corte di Cassazione, tramite numerose sentenze emanate dal 2018 ad oggi, ha affermato un principio giuridico che afferma esattamente il contrario di ciò sostiene l’ABF sull’argomento.

In modo simile,  la Corte di Giustizia Europea ha emanato dei principi diametralmente opposti all’orientamento dell’ABF per la gestione dei costi che devono essere inseriti nel calcolo del TAEG, i quali se inclusi, ne determinano l’erroneitĂ .

Questi esempi ti dimostrano che soltanto chi ha una specifica competenza del diritto bancario, e lo dimostra con i fatti, può darti una guida ed una consulenza specifica per la tua situazione.

Attualmente i nostri periti stanno fornendo assistenza in vari contenziosi avviati per i nostri assistiti in vari tribunali d’Italia. L’avvio di tali procedimenti ha dato luogo a numerose consulenze tecniche d’ufficio (CTU) svolte da periti nominati dai tribunali, le quali stanno confermando i nostri rilievi.

Noi di ADL Consum possiamo aiutarti, inviaci la tua documentazione. Il nostro team condurrĂ  un’analisi tecnico-finanziaria del contratto e, se troveremo le violazioni delle norme previste, ti assisteremo in tutti i passaggi necessari ad ottenere ciò che ti spetta. Associati con ADL Consum, tuteleremo i tuoi diritti.

Come valutare se proseguire con un azione legale?

La nostra Associazione non mette a rischio nessun associato inducendolo ad avviare un’azione legale infondata o con poche possibilità di accoglimento. Affinché vi siano i presupposti devono essere valutate due componenti.

LA FONDATEZZA DELL’AZIONE

Come primo aspetto, deve essere analizzato il contratto e tutti le componenti del costo totale del credito. Se viene identificata un eventuale violazione, non vi devono essere incertezze interpretative.

Se la violazione rilevata, riguarda una tematica caratterizzata da un orientamento giurisprudenziale contrastante, spesso consigliamo di attendere che la giurisprudenza adotti un orientamento univoco e chiaro.

Se invece vi sono palesi ed evidenti violazioni delle norme di legge o delle istruzioni della Banca d’Italia in materia di trasparenza ed usura, allora l’azione legale può definirsi fondata e meritevole.

LA CONVENIENZA ECONOMICA DELL’AZIONE

Come secondo aspetto deve essere valutata la convenienza economica dell’azione legale.

Innanzitutto, deve essere individuato il “valore del contenzioso”, ovvero quell’importo che si ritiene non dovuto. Questo valore si ottiene dalla differenza tra ciò che si è pagato (o che si pagherà nelle prossime rate) rispetto al “valore ricalcolato” in applicazione del rimedio punitivo stabilito dalle norme violate.

Una volta conosciuto il valore del contenzioso (attraverso uno studio di fattibilità condotto dalla nostra associazione), occorre poi raffrontarlo con le spese di un’azione legale (il cui valore è sempre preventivato in anticipo).

In tali spese devono essere considerati il costo del contributo unificato, del proprio avvocato, del proprio perito (CTP) e dell’eventuale consulente tecnico d’ufficio (CTU).

Questa valutazione è molto importante. Infatti, se pur vero che in numerosi casi, vincendo la causa si ottiene anche il rimborso delle spese legali, occorre comunque considerare che in altri casi il giudice “compensa le spese”. Di conseguenza, per ottenendo una vittoria, potrebbe capitare che rimangono a proprio carico i costi sostenuti.

Per tale ragione, occorre sempre essere precauzionali ed avviare solo le azioni legali in cui il “valore del contenzioso” è maggiore delle spese legali.